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*penelope e il mare*
 

 

Non posso non parlare ancora un po’ del mio “ soggiorno ” forzato
in mezzo alle montagne delle Dolomiti…
in Alto Adige, intorno a Bolzano che mi hanno lasciato un segno…indimenticabile…. :
da Bolzano a Merano, alla val Venosta, fino allo Stelvio. Da Bolzano a Bressanone, Alpe di Siusi… fino al Brennero. Da Brunico a S. Candido, Vipiteno, Val Punteria, Val Gardena, Val Passiria…
il passo di Costalunga….e oltre….In questa valle ho passato una notte di paura… e da lupi…
Bloccati dal ghiaccio in fondo ad un canalone…la notte non finiva mai ! Tanta paura…!
Nonostante tutto…sarei rimasto fra quei monti per tutto il resto della mia vita….
mi mancava la “cosa” più bella… la mia ragazza.
La lontananza ci rendeva infelici, come tutti.
Oltre alla posta, che non sempre arrivava, c’ era un solo modo
per “sentirci” vicini…
ogni sera, verso le 18…c’era una trasmissione alla Radio…si intitolava :
“Ascolta…, si fa sera!”.
Questa trasmissione, che esiste ancora alla Rai, “l’ ascoltavamo”
tutte le sere alla stessa ora
“insieme”… ma… io a Bolzano e lei…a Senigallia.
Forse farà sorridere, per sentirsi “vicini”…si inventa qualsiasi cosa.
Quando ero a Palermo, ad esempio…guardavamo la luna…la sua faccia si vede
in tutto il mondo nello stesso istante e nello stesso modo…eravamo
“di nuovo insieme”…
Tutte le sere, alla stessa ora,
ci “incontravamo” in questo unico modo.
Questo strano modo era come un filo diretto…ci univa…
in attesa che passasse il tempo.
Provo a pensare se avessimo potuto avere un cellulare…!!!???
Ripeto ancora : i giovani d’ oggi non hanno questi problemi…ma ne hanno molto più grossi !!!!

Ho trascorso l’ autunno 62 e il lungo inverno 63 in un mondo “irreale”…
pieno di disagi, rinunce, attese, freddo e non mi vergogno di dirlo…anche di molte lacrime.
Nei momenti di tristezza…pensavo alla mia Famiglia, alla mia ragazza
che mi aspettava…fiduciosa…
Sapevo che un giorno ci saremmo riabbracciati…si trattava solo di resistere,
anche se i minuti, le ore, i giorni…non passavano mai.
Pensavo spesso alle persone che hanno “vissuto la vera guerra”…la deportazione…il lager…
Quelli, di certo non sono più tornati…
Io, nella mia tristezza mi sentivo fortunato.
Gli amici mi facevano grande compagnia ma, chi più chi meno, piangevamo tutti…!
Tutti avevamo la nostalgia di casa… che non è una debolezza…è un sentimento umano.
Forse una cosa che oggi manca molto è la sensibilità.
Un saluto, una parola al momento giusto,
possono fare dare più di una vincita al lotto…

anche perché è noto che i soldi non portano “vera” gioia…
Il cuore non si nutre di soldi…i soldi servono per il necessario…
il resto, lo lascio volentieri agli altri.
Sebbene io sia riuscito ad avere un semplice buon tenore di vita…
(credo sia il sogno di tutti)
non ho mai rincorso il danaro…
Sembrerà una frase stupida…:
per “vivere” può bastare anche un piatto di minestra.
Questa frase me la disse un “vecchio” amico di Rimini (un certo Belicchi) tanti anni fa…
Mi fermai con lui per la strada per caso a parlare e dopo avermi raccontato un po’ la storia
della sua frenetica vita…era ormai quasi “vecchio”…ricco sfondato,
con un palazzo di sette piani… lì… davanti a noi che… Era tutto suo…!!!
“Eppure, caro signor Guerra, mi disse, ora tornerò a casa e
mangerò un piattino di minestra…il mio stomaco non chiede di più…!
Sa dirmi Lei a cosa è servito correre così tanto per settantasette anni…???”

Non seppi e non volli rispondere, ma quelle parole mi hanno fatto tanto pensare…!!!
No le ho mai dimenticate.
Una riflessione che nella vita mi è stata tanto utile…!!!
Il benessere mi sta bene…tutto il resto è superfluo…e non si porta via…
per fortuna !!!


                 
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"Aggiornato il 5 maggio 2005...." - Tutti i diritti riservati